Caduta in ospedale: è possibile richiedere risarcimento danni per caduta dal letto o in altri ambienti dell’ospedale?

Assolutamente sì, la struttura sanitaria è responsabile della caduta accidentale del paziente, a meno che non provi di aver adottato tutte le cautele necessarie ad evitare l’evento lesivo.

Vediamo, in questo articolo, quali sono i diritti del paziente, con particolare attenzione alla, purtroppo frequente, casistica delle cadute accidentali in ospedale.

Prima di procedere, ci tengo a informarti sin da ora che se hai bisogno di supporto e vuoi ricevere assistenza per un caso di responsabilità sanitaria, puoi semplicemente cliccare il bottone qui sotto chiedendo di essere ricontattato.

In breve tempo, potrai ricevere una  valutazione preliminare del tuo caso, e verificare se hai diritto di ottenere il tuo risarcimento da caduta in ospedale.

Risarcimento per caduta in ospedale

La caduta dei pazienti in ospedale è uno degli eventi avversi maggiormente ricorrenti in ambito sanitario.

Purtroppo, è un fenomeno molto più diffuso di quanto si pensi.

Secondo l’Osservatorio Nazionale, fra il 2016 e il 2018, ci sono state ben 984 segnalazioni di morte o grave danno per caduta del paziente in ospedale (fonte: Osservatorio Nazionale delle Buone pratiche sulla Sicurezza nella Sanità).

Le cadute accidentali rientrano, infatti, tra le prime sei fonti di errore, unitamente agli errori chirurgici, diagnostici, terapeutici, infezioni ospedaliere, errori legati a procedure invasive, dei sinistri denunciati (che rappresentano complessivamente l’88% degli eventi denunciati – Fonte: Report MedMal 12° edizione).

Si stima, inoltre, che circa il 14% delle cadute in ospedale sia classificabile come accidentale, ovvero possa essere determinato da fattori ambientali (es. scivolamento sul pavimento bagnato), l’8% come imprevedibile, considerate le condizioni fisiche del paziente (es. improvviso disturbo dell’equilibrio), e il 78% rientri tra le cadute prevedibili per fattori di rischio identificabili della persona, es. paziente disorientato, con difficoltà nella deambulazione (Fonte: Ministero della Salute – Dipartimento della Programmazione e dell’ordinamento del SSN).

Questi studi sono molto significativi, poiché evidenziano come il problema delle cadute all’interno degli ospedali sia molto rilevante e come nella maggior parte dei casi esse derivano da problemi organizzativi di carattere strutturale o di cattiva gestione del paziente da parte del personale sanitario.

Le cadute dei pazienti presso i reparti, le camere di degenza o nelle aree comune di pertinenza dell’ospedale, rappresentano, pertanto, il più comune evento avverso negli ospedali e nelle strutture residenziali, che comporta un danno al paziente, non intenzionale e indesiderabile, e quasi sempre colpiscono persone fragili, molte delle quali affette da demenza.

Nella maggior parte dei casi la struttura sanitaria è responsabile della caduta in ospedale.

In termini percentuali le cadute in ospedale, sia determinate da problemi strutturali che in conseguenza dell’omessa vigilanza del paziente, possono essere nella stragrande maggioranza, prevedibili ed evitabili e determinano un incremento del 5-9% del tasso di ospedalizzazione o di un suo prolungamento.

caduta in ospedale

L’Ospedale, o la Struttura Sanitaria, sono responsabili della caduta?

L’ospedale, o la Struttura Sanitaria, rispondono civilmente per le carenze organizzative che comportino una carente vigilanza sul paziente (responsabilità per sorveglianza), nonché per l’inadeguatezza degli spazi e dei locali (responsabilità per carenze strutturali).

Le cadute sono eventi potenzialmente prevenibili tramite la rilevazione di alcuni elementi, anche attraverso appositi strumenti di lavoro che, congiuntamente ad una irrinunciabile valutazione clinica ed assistenziale globale, consentono agli operatori sanitari di adottare le opportune azioni preventive.

Vediamo, allora, i profili di responsabilità civile che emergono in capo alla struttura e come ottenere il risarcimento del danno in questi casi.

Le basi del risarcimento per le cadute in ospedale

Quando una persona viene ricoverata si instaura con la struttura sanitaria un rapporto contrattuale atipico.

Con tale particolare contratto, la struttura sanitaria assume non solo l’obbligazione principale di curare il paziente per la patologia per cui viene ricoverato, bensì anche le obbligazioni accessorie di assistenza sanitaria, relativamente al servizio alberghiero, alla sicurezza del paziente per tutto il tempo della degenza e a tutte quelle precauzioni tali da non aggravarne ulteriormente lo stato di salute.

Dal punto di vista del diritto, a tale rapporto, si applica quanto previsto dall’art. 1218 del codice civile, secondo cui la struttura sanitaria è tenuta al risarcimento dei danni subiti dal paziente, a meno che non provi che il fatto dannoso non sia ad essa imputabile.

In termini di prova, ciò si traduce nel fatto che, quando si agisce nei confronti della struttura, sarà la struttura stessa a dover dimostrare di essere stata adempiente rispetto alle proprie obbligazioni. Quindi dovrà dimostrare di aver preso tutte le misure necessarie per evitare la caduta in ospedale del paziente.

Spetta, infatti, all’Ente ospedaliero proprietario provare di aver assolto, con efficace diligenza, gli oneri di organizzazione dell’attività di sorveglianza per garantire la sicurezza dell’utente, comprese le opportune indicazioni, ad esempio, di attenzione nel caso di dislivelli accentuati della pavimentazione, e dell’attività di manutenzione della stessa onde eliminare le anomalie più pericolose e prevedibili.

Al contempo, è onere del danneggiato provare che, soprattutto se a conoscenza dello stato dei luoghi, ha prestato la dovuta attenzione avuto riguardo anche al tipo di calzatura indossato, in applicazione del principio secondo cui la cosa intrinsecamente pericolosa assume tanto minore efficienza causale dell’evento quanto più il possibile pericolo è suscettibile di essere previsto e superato attraverso l’adozione delle normali cautele da parte dello stesso danneggiato.

Da quanto sopra emerge, quindi, chiaramente che, ciò che è richiesto all’azienda ospedaliera, è un’adeguata attività di vigilanza e controllo dei propri beni patrimoniali e standards di diligenza ed efficienza certamente più elevati in considerazione delle particolari caratteristiche dell’utenza, alla quale non può richiedersi, quel livello di vigilanza e di accortezza normalmente spendibile dall’uomo medio in discrete condizioni di salute.

La diligenza, nel provvedere all’adeguata manutenzione, deve essere superiore a quella ordinaria ed addirittura superiore alla norma in quanto all’interno di una struttura sanitaria vengono ricoverati malati che possono anche avere particolari difficoltà di deambulazione o che fanno affidamento sulla sicurezza della struttura.

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Quali sono le conseguenze di una caduta in ospedale?

Le cadute in ospedale comportano un sostanziale danno non intenzionale ed indesiderabile e possono determinare conseguenze immediate e tardive anche gravi fino a condurre, in alcuni casi, alla morte del paziente.

Le persone che cadono la prima volta presentano un rischio elevato di cadere nuovamente durante lo stesso anno e possono riportare, come conseguenza del trauma, ulteriori danni.

Tra le conseguenze immediate, i danni più frequenti da caduta in ospedale sono per lo più rappresentati da fratture (del femore, dell’anca, del bacino etc..). Possono inoltre, verificarsi anche traumi cranici e danni cerebrali.

Spesso, poi, queste lesioni si associano a complicanze ulteriori (quali ad esempio, infezioni, emorragie etc…) che vanno seriamente a peggiorare, o compromettere del tutto, le condizioni di salute del paziente.

Secondo una stima del Ministero della Salute, il numero di anziani ricoverati in ospedale o presso residenze sanitarie assistenziali che va incontro a cadute è elevato: la metà degli anziani che riporta una frattura di femore non è più in grado di deambulare ed il 20% di essi muore, per complicanze, entro 6 mesi.

Dal punto di vista psicologico, inoltre, le cadute possono determinare nei pazienti la paura di cadere di nuovo, la perdita di sicurezza, ansia, e altri disturbi psicologici che possono indurre la persona a non essere più autonoma e a camminare di nuovo, con grave compromissione della qualità della vita.

Oltre a danni di tipo fisico e psicologico, le cadute avvenute in un contesto di ricovero comportano un aumento della degenza, attività diagnostiche e terapeutiche aggiuntive e/o eventuali ulteriori ricoveri dopo la dimissione, con un incremento dei costi sanitari e sociali.

Considerati i danni che può causare, la caduta del paziente non è un fenomeno da sottovalutare, soprattutto in soggetti molto anziani.

La responsabilità del personale per le cadute in ospedale

Nel caso di caduta, può anche configurarsi, oltre alla responsabilità della struttura, una concorrente responsabilità (di natura per lo più “extra-contrattuale”) sia del medico, nel caso in cui non abbia valutato il rischio o non abbia impartito le adeguate direttive agli infermieri, che di questi ultimi per avere disatteso le direttive del medico o per non avere adeguatamente vigilato sul paziente.

Rivestendo una posizione di “garanzia” a tutela della salute del paziente, gli infermieri, infatti, sono responsabili per la mancata vigilanza sul paziente e per la mancata segnalazione al sanitario di turno della presenza, ad esempio di uno stato sospetto e perdurante di agitazione psicomotoria, per cui si renda necessaria l’adozione di cautele specifiche al fine di evitare la caduta dalla barella.

Solo con una pianificazione documentata di attività, la struttura e gli operatori potranno fornire la prova che nel caso concreto la caduta sia ascrivibile a quella categoria di eventi imprevedibili e non altrimenti contenibili.

A titolo di esempio è stata affermata la responsabilità per colpa del personale medico e sanitario di turno, consistita in imprudenza, negligenza ed imperizia, nel caso di paziente ricoverata in stato confusionale presso il Pronto Soccorso di un Ospedale, per non averla tenuta sotto diretto controllo e per non aver collocato attorno al lettino su cui giaceva le sbarre di cui esso pure era dotato e che le avrebbero impedito di cadere.

Deve ravvisarsi la responsabilità della struttura e del relativo personale in caso di degenti:

  • non in condizioni di deambulare che cadono mentre sono trasportati su barelle, carrozzine o comunque mentre sono aiutati a spostarsi da personale sanitario;
  • che cadano, pur non essendo in condizioni di deambulare, in assenza di operatori ospedalieri nelle loro immediate vicinanze.

Come e quando fare una richiesta di risarcimento danni per la caduta in ospedale

Abbiamo visto, in questo articolo che le cadute sono una delle principali cause di infortunio negli ospedali e possono avere gravi conseguenze.

Ci si chiede, quindi, com’ è possibile essere risarciti per una caduta in ospedale?

Le cadute, infatti, sono spesso associate a lesioni gravi, come ossa rotte e trauma cranico. Queste lesioni possono avere conseguenze a lungo termine sulla salute e possono comportare anche importanti effetti psicologici.

Per ottenere un risarcimento per una caduta in ospedale, è necessario dimostrare che la caduta è stata il risultato di una negligenza. Se il personale dell’ospedale non si è preso ragionevolmente cura di voi e questa negligenza ha causato la vostra caduta, potete avere diritto a un risarcimento.

La prima cosa da fare è segnalare la caduta al personale dell’ospedale; è, inoltre, necessario documentare e segnalare eventuali lesioni subite durante la caduta. Non meno importante è informare il personale sanitario e denunciare la caduta documentando le lesioni subite, in modo da disporre di elementi a sostegno di pagamento dei pregiudizi subiti.

Il risarcimento per le cadute in ospedale è importante perché può contribuire a garantire che il paziente riceva le cure necessarie per guarire. Inoltre, può contribuire a garantire che i vostri cari non debbano affrontare spese impreviste a causa di una caduta in ospedale.

Se hai dei dubbi e vuoi sapere se puoi ottenere un risarcimento danni per una caduta in ospedale, è raccomandabile rivolgersi ad un avvocato specializzato in casi di responsabilità sanitaria.

Del resto, se si può avere diritto a un risarcimento per una caduta in ospedale, è anche vero che ci sono alcuni fattori che possono rendere più difficile l’ottenimento del risarcimento che spetta. Tutti questi fattori devono essere attentamente vagliati sotto l’esame dei documenti e l’analisi esperta di un professionista.

A tale proposito, voglio ricordarti che in questi casi puoi rivolgerti allo Studio Legale Forestieri per ottenere consulenza legale e verificare il tuo diritto al risarcimento danni da caduta in ospedale.

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