Malasanità, cosa fare se pensi di aver subito un danno?

Se pensi di aver subito un danno per errore medico o malasanità e segui questo blog, o hai letto la mia guida, sei già fortunato, perché sai cosa fare e hai già appresso quello che la maggioranza delle persone che si trovano nella tua stessa condizione ancora non sa.

Saprai bene, infatti, che spesso dietro a falsi miti come “è impossibile ottenere giustizia” o che “i tempi per ottenere giustizia sono infiniti…”, e tante altre dicerie simili, si nascondono delle verità che, se conosciute, possono aiutarci a comprendere come essere realmente ristorati dei danni subiti in casi di malasanità.

Tuttavia, se è vero che è un nostro diritto ottenere un risarcimento quando ci troviamo ad essere danneggiati da una pratica medica non eseguita correttamente è anche vero che, per ottenere il risarcimento dobbiammo sapere come fare e quali sono gli errori da evitare.

In questo articolo, voglio, allora offrirti alcuni spunti pratici se pensi di aver subito un danno per malasanità e non sai cosa fare.

errori medici cosa fare Errori medici: cosa fare?

Una delle cose da fare subito se ritieni di essere vittima di errori medici è quella di richiedere copia  della cartella clinica alla struttura (ospedale, clinica privata, struttura socio sanitaria) presso la quale è stato eseguito il trattamento sanitario.

Se proprio non sai come richiederla in questo articolo Cartella clinica: come richiederla, guida completa, puoi trovare alcune indicazioni utili; se invece dovessi avere difficoltà o problemi con il rilascio della documentazione, puoi sempre farti supportare da un legale per assicurare l’esercizio dei tuoi diritti.

Lo step immediatamente successivo è quello di raccogliere tutta la documentazione medica riferita al caso e di rivolgerti ad uno Studio Legale specializzato in malasanità, che potrà aiutarti a comprendere se si tratta davvero di un errore sanitario.

Infatti, non ogni errore è risarcibile e non basta  lamentare la mancata guarigione o il peggioramento delle proprie condizioni di salute.

Per alcune vicende che possono sembrare come casi di malasanità in realtà,  vuoi perché non c’è un reale pregiudizio per la vittima (un danno serio meritevole di essere risarcito), vuoi perché la condotta del sanitario non è connotata da negligenza o non è stata la causa dell’evento lesivo, non è possibile ottenre un risarcimento.

Non bisogna confondere gli errori medici “veri”, con altre criticità, irrilevanti giuridicamente, come ad esempio un’anamnesi frettolosa, ma corretta o complicanze dovute ad altre patologie del paziente o determnati da suoi stati pregressi e personali, in cui la mancata guargione non dipende dalla prestazione del medico.

malasanità cosa fare Cosa fare in caso di malasanità?

In caso di presunta malasanità,  se hai elementi per ritenere che il danno è dovuto a colpa medica, allora  è sicuramente importante rivolgersi ad un Avvocato qualificato in ambito di responsabilità sanitaria che tratta casi di errore medico o malasanità, il quale potrà aiutarti a comprendere se si tratta realmente di un’ipotesi di malasanità.

Molti, tuttavia, ignorano quali sono i loro diritti e cosa si può fare per difenderli e per paura di rivolgersi ad un avvocato, intentano cause frivole o si affidano ad intermediari che mirano solo ai propri guadagni e decidono infine di agire quando ormai è tardi, commettendo alcuni di questi errori che possono costare caro.

Cosa fare in caso di malasanità: 3 errori da evitare

Quali sono i principali errori di chi non sa cosa fare in caso di malasanità?

  1. NON INFORMARSI

L’attività di informazione dovrebbe riguardare innanzitutto gli aspetti legati alla propria vicenda sanitaria per conoscere:

In questo modo inizi a prendere consapevolezza della tua situazione e capisci che, magari il tuo caso rientra tra quelli risarcibili.

Ti rendi conto che il risarcimento è un tuo diritto ma che si può ottenere, solo a determinati presupposti.

Saprai quali sono i soggetti responsabili e cosa dice la legge in questi casi.

Informandoti, conosci quali sono i tuoi diritti come destinatario della prestazione medica, ovvero come paziente, e come difenderli.

Tra i diritti più importanti di chi si affida ad un percorso sanitario medico-paziente, ti ricordo:

  • il diritto ad essere informati in merito alla scelta terapeutica da intraprendere (c.d. consenso informato);
  • il diritto alla riservatezza (tutela della privacy e titolarità dei dati sensibili, ogni individuo ha il diritto alla confidenzialità delle informazioni riguardano il suo stato di salute e le possibili procedure diagnostiche o terapeutiche, così come ha diritto alla protezione della sua privacy durante l’attuazione di esami diagnostici, visite specialistiche e trattamenti medico chirurgici in generale;
  • il diritto al rispetto degli standard di qualità da parte della struttura (quindi possibilità di lamentare eventuali carenze organizzative e strutturali.

Così, saprai che per un consenso consapevolmente prestato, non basta un generico modulo di consenso appunto “informato” , ma ci vuole un’informazione che sia il più possibile personalizzata, comprensibile, veritiera, obiettiva, esaustiva e sicuramente non imposta.

E’, infatti, il paziente che deve ben essere informato sui rischi e su tutti gli aspetti dell’intervento, perché possa prendere una scelta consapevole secondo la sua volontà, cioè la sua autodeterminazione, dal momento che il principio generale è quello della libertà di cura.

Conseguentemente, comprenderai se, la violazione di quest’obbligo (quando cioè il consenso non c’è stato o è insufficiente) può dar  vita ad un trattamento arbitrario oppure no e quali sono i danni risarcibili in quessti casi in capo al sanitario.

Per ulteriori approfondimenti, in questo articolo: “modulo consenso informato: 7 caratteristiche essenziali” ti spiego perché è importante e ti indico esattamente come dev’essere il consenso quando firmi il modulo e autorizzi il trattamento.

Per reperire tutte le informazioni necessarie, oggi, i canali sono diversi: on line, ti suggerisco di seguire i blog tematici che affrontano i diversi aspetti della responsabilità medica, purchè siano costantemente aggiornati e riguardino la responsabilità medica e sanitaria.

Oltre a leggere, puoi consultare i video di professionisti che trattano la tematica, oppure, digitando su google, la tua domanda, visita i siti che offrono la soluzione al problema.

Anche i social networks costituiscono un altrettanto valido canale di informazione dove si possono scambiare informazioni, opinioni, punti di vista e in alcune community si possono addirittura sottoporre domande dirette ai professionisti esperti nel settore.

Se vuoi un punto di partenza, in questo articolo “10 diritti fondamentali del paziente in ospedale” ti spiego nella pratica come difenderli e che implicazioni hanno nel tuo rapporto con il medico e l’ospedale.

  1. AGIRE DA SOLI (o affidarsi a soggetti poco qualificati)

Un altro suggerimento utile è quello di non avere timore di rivolgerti ad un avvocato per sostenere le proprie richieste.

Non solo rivolgersi ad un avvocato non è così impraticabile come si pensa, se guardiamo anche a tutta la tecnologia oggi a nostro favore, ma i vantaggi che se ne ricavano sono ben più importanti rispetto alla situaizone in cui ti trovi, in termini di tempo  e risultati conseguibili.

Se poi la tua richiesta è fondata su solide basi scientifiche, e la tua vera intenzione non è quella “di provarci” o di “guadagnarci qualcosa“, il tuo diritto al risarcimento non può essere messo in discussione e un buon avvocato saprà difenderti nel modo migliore accompagandoti lungo tutto l’iter della richiesta.

Considera che l’avvocato, in questi casi, oltre ad aver studiato molto la materia ed approfondito il settore della responsabilità medica, ha sperimentato dei metodi di lavoro che sono sicuri e si basano sull’aiuto di competenze professionali (medico legale, specialisti di ogni ramo, psicologi etc..) imprescindibili per accertare che nel caso specifico si tratti realmente di errore risarcibile.

Un bravo avvocato infatti, ti dirà anche i motivi per cui non è eventualmente possibile proporre la richiesta, tutelando in questo caso i tuoi interessi, per non farti incorrere in inutili cause, futili, o perdite di tempo.

Inoltre, ci sono delle procedure di legge che sono prerogativa dell’avvocato,  tramite le quali è possibile anche evitare di imbattersi in cause lunghe e complesse e oltretutto dispendiose, come spiego  in questo articolo , così che, in tempi relativamente brevi (alcuni mesi a seconda dei casi) è possibile  raggiungere un’ipotesi transattiva con la controparte.

  1. LASCIARE CHE IL TEMPO PASSI

Non perdere altro tempo, è un altro utile suggerimenti da annotare in questo breve vademecum.

Vedo molte persone che, per mille motivi, o magari per aver commesso uno degli errori visti prima, lasciano che il tempo passi.

Così il tempo vola, sfuggono dettagli importanti, si perdono carte che potevano essere decisive, eventuali testimoni spariscono, il tempo per dedicarsi al caso diminuisce e, in alcuni casi, trovare una soluzione , quando ormai scatta la lama della prescrizione di legge (che è il limite massimo che la legge ti consente per poter esercitare il tuo diritto), diventa un’impresa difficile.

Non solo, se ci pensi, più il tempo passa, più potrebbero intervenire dei fatti o degli accadimenti per cui nel momento in cui ti deciderai a “bussare” alla loro porta, troverai “chiuso”.

E su tu non vuoi che questo accada, inutile dire che, prima “prima si va dall’avvocato, meglio è”.

malasanità cosa fareRivolgendoti ad un avvocato, insomma, non appena hai contezza del danno, saprà lui consigliarti la migliore strategia da seguire e ti potrà confermare se il tuo caso ha possibilità di essere risarcito. Saprai anche farti desistere qualora non ci siano i requisiti per intraprendere un percorso legale.

Non è una lotta contro i medici o strutture, ma è la tutela di un diritto, se esistente.

Come vedi, tutte le considerazioni che abbiamo fatto, sono fondamentali per il buon esito di una richiesta di risarcimento.

Se pensi di aver bisogno di aiuto per valutare se ci sono i presupposti per chiedere un risarcimento richiedi pure un colloquio, senza impendo, per una valutazione preliminare del tuo caso, che ti consentirà di non commettere altri inutili errori.

 

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