Malasanità e risarcimento: come stanno realmente le cose?
A nessuno piace ammettere un errore; nella comunità medica poi la posta in gioco è molto alta e sicuramente il rischio maggiore a cui si espone il sanitario è di subire delle ripercussioni sulla propria reputazione nei casi di malasanità e risarcimento.
Per questo si è tenuti a pensare che spesso gli errori vengano nascosti e che la documentazione medica metta in luce sempre gli eventi e i fatti più favorevoli per i medici e le strutture sanitarie.
Tuttavia, se pensiamo alla complessità della scienza medica, vero è che non è agevole dimostrare la diligenza o meno di un determinato atto sanitario.
In questo scenario, sorgono allora spontanee alcune domande che probabilmente, e ci si chiede quindi “Come posso ottenere in caso di malasanità un risarcimento che tenga conto di tutte le spese sostenute, che mi ripaghi delle sofferenze e delle fatiche affrontate per negligenza medica?
Per trovare una risposta a queste domande bisogna capire qual è il punto di vista di partenza, svolgendo alcune considerazioni alla luce di certe credenze molto diffuse tra chi è intento a procedere con una richiesta di risarcimento.
Malasanità e risarcimento: 3 (false) credenze
1. Il risarcimento danni per malasanità è sempre insufficiente in relazione al danno causato
In linea con questa credenza vi è l’idea che non è mai possibile ricevere il risarcimento che si pensa di meritare.
Sul punto, dobbiamo tener presente alcuni considerazioni:
- Ogni richiesta di risarcimento, se ben impostata, nasce da un’analisi dei fatti dettagliatamente ricostruiti sotto una lente di ingrandimento medico-legale. Questo comporta che non tutte le situazioni raccontate dal danneggiato possono essere riconosciute utili ai fini della prova dei danni. Infatti, il danno non scatta in automatico, ma bisogna dimostrarlo e per quanto riguarda i pregiudizi di natura non patrimoniale essi vengono riconosciuti solo a determinate condizioni.
Quindi, occorre svolgere un’approfondita analisi del caso medico-legale per giungere a conclusioni il più possibile veritiere, basate su solide basi scientifiche, e non limitarsi a valutazioni sommarie ed esami medici poco approfonditi e troppo “di parte”.
L’analisi obiettiva del caso, è un filtro di giudizio molto importante, soprattutto per quelle cause che hanno una scarsa probabilità di successo. In questo modo si sa prima se ci sono tutti i presupposti di legge e ci si vedono respinte inutilmente le proprie richieste.
Bisogna considerare inoltre che,
- La quantificazione dei danni non è rimessa alla discrezionalità di ognuno di noi, sulla base del nostro vissuto, ma si rifà a tabelle di legge o comunque generalmente riconosciute dai Tribunali che definiscono una scala di punteggio per ogni tipologia di danno. Spetterà al danneggiato dimostrare che il tuo caso merita di più dello standard previsto. In questo articolo ti spiego come.
Per questo, prima di intentare richieste speculative, o avviare futili giudizi, è bene procedere ad un’esame approfondito, che scoraggi il più possibile di agire quando non ci sono probabilità di successo, per non vedersi così brutte sorprese solo alla fine e, magari, a distanza di tempo.
- Aggiungiamo poi, che, quanto alle offerte presentate dalle Compagnie assicurative, ricordiamoci sempre che abbiamo la possibilità di rifiutarle. Può accadere, invece, che in certi casi il danneggiato accetti passivamente quanto propostogli, accontentandosi di cifre molto inferiori rispetto a quanto dovuto per timore di cause lunghissime.
Questo perché magari non ci si difende con l’aiuto di un Avvocato specializzato o non si ha in mano un esame medico-legale approfondito e il più obiettivo possibile in grado di contrastare le eccezioni di controparte.
Non solo,
- Non è obbligatorio accettare un indennizzo se non ci sembra giusto. In caso di rifiuto l’importo eventualmente corrisposto sarà considerato solo come un acconto sulla liquidazione del maggior danno.
- L’Italia rispetto agli altri paesi europei ha il riconoscimento più alto nel rapporto malasanità e risarcimento, per ciò che riguarda le lesioni alla persona.
2. I tempi per ottenere un risarcimento sono infiniti
Probabilmente questa credenza nasce dal fatto che i tempi di una causa civile presso i tribunali sono piuttosto lunghi, da qui è breve il passo che “la giustizia ha tempi lunghi”.
Nel nostro caso, in materia di malasanità e risarcimento, non si può dire che i tempi siano completamente diversi, tuttavia, può essere d’aiuto sapere che medici e strutture sono assicurate contro i danni e che nella gestione dei sinistri possono intervenire le Compagnie Assicurative le quali, normalmente, hanno dei tempi di gestione del sinistro molto definiti e sicuramente più brevi rispetto a quelli della giustizia.
Se, poi, i risultati delle visite medico-legali coincidono con quelli della visita medico legale del perito dell’assicurazione e anche la compagnia assicuratrice rileva l’errore medico, è possibile trovare un accordo in tempi ragionevolmente brevi, ottenendo una cifra congrua che definisce la vertenza. Si tratta questo di un tipico accordo informale per la definizione di una pratica.
In mancanza d un accordo di questo tipo si avviano altri procedimenti che, comunque, hanno delle tempistiche in un certo senso più ridotte che mirano ad ottenere un accordo, più formale, evitando la via più lunga del Tribunale.
Infatti come spiego in questo articolo se le trattative non danno esito positivo, si può avviare il procedimento chiamato “ATP” o la “Mediazione obbligatoria” che sono procedure alternative con finalità conciliative che la Legge ti mette a disposizione per soddisfare il tuo diritto evitando la via di una causa lunga e costosa.
3. “I medici sono intoccabili”
Malasanità e risarcimento: Un’altra idea che “circola” è quella secondo cui i medici siano intoccabili e le strutture ospedaliere “riescono sempre a scamparla”.
Al riguardo chiariamo che la salute è un bene primario, costituzionalmente garantito all’art. 32 della nostra Costituzione dove è previsto espressamente che:
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Per garantire la protezione della salute umana e assicurare l’elevata qualità dei servizi erogati dai servizi sanitari, uno strumento a favore dei cittadini è rappresentato dalla Carte Europea dei diritti del malato (scritta nel 2002 su iniziativa di diversi Paesi dell’Unione Europea) che ha provveduto a dare concretezza e protezione del diritto alla salute.
Tra questi diritti, vi è il diritto al risarcimento:
Ogni volta che un paziente abbia sofferto un danno, sia esso fisico o morale, per la violazione dei propri diritti, causato da un trattamento sanitario, ha diritto a ricevere un equo risarcimento in tempi ragionevoli.
Questo diritto non può essere limitato o compromesso visto l’elevato valore del bene-salute che si vuole proteggere.
Tuttavia, in ipotesi di malasanità, il risarcimento non scatta in automatico:
Per poter sostenere, infatti, una responsabilità professionale è necessario che sussistano i tre presupposti richiesti dalla legge, ovverosia, una condotta colpevole, un danno, e un nesso causale tra i primi due.
Quindi, chi si trova a vedersi peggiorate le proprie condizioni di salute, in conseguenza dell’attività medica, per poter richiedere il risarcimento deve essere in grado di dimostrare che il medico nell’esecuzione dell’intervento, della terapia, o della diagnosi, non si è attenuto a quelle regole di condotta che, al posto suo, un medico bravo e preparato avrebbe rispettato.
La diligenza richiesta, è infatti quella di un medico bravo, che presta attenzione alle cure, ha cautela, è abile, preparato, e utilizza correttamente gli strumenti adeguati.
Va da se, che, in difetto di queste precise condizioni, il medico giustamente è esente da qualsiasi responsabilità.
Malasanità e risarcimento
Avrai colto, quindi, che sarebbe meglio affrontare la situazione in cui ti trovi con il giusto approccio e le corrette informazioni.
Una volta che avrai compresi quali sono i reali presupposti e i rischi connessi ad un’ipotesi di responsabilità medica sarai in grado di comprendere se un risarcimento è in linea con le tue aspettative e non avrai “sorprese” particolari, sull’esito delle tue richieste.
Ciò che conta, quindi, è esaminare ogni circostanza relativa al caso, e vagliare ogni aspetto, anche quello meno favorevole, con la massima onestà e le dovute competenze.
Se vuoi approfondire ti consiglio le seguenti letture:
Se, invece, hai necessità di un supporto immediato, relativamente al tuo caso specifico, per valutare se si tratta realmente di un caso di malasanità e verificare se ci sono i presupposti di legge per poter richiedere il risarcimento dei danni subiti, puoi parlarmene direttamente, richiedendo un colloquio senza impegno qui adesso.

Avv. Angelo Forestieri
Avvocato con focus sulla Responsabilità civile e il Risarcimento danni alla persona e autore di varie pubblicazioni nei principali portali giuridici sui temi della responsabilità medica e della struttura sanitaria.
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