Malasanità e “slogan”, come stanno realmente le cose?
Problemi di malasanità?
Ti è mai capitato di leggere una delle seguenti frasi?
“Ci occupiamo noi di tutte le procedure”
“Nessuna spesa da anticipare”
“Paghi solo a risultato ottenuto”
“Provvediamo autonomamente a tutto quanto occorre, ti seguiamo in tutta Italia”
L’elenco potrebbe continuare dal momento che oggi,
gli “specialisti” della responsabilità medica, sono fra i soggetti più impegnati nella pubblicità e nella creazione di veri e propri “slogan” che, sicuramente, catturano l’attenzione del potenziale cliente, probabilmente vittima di un caso di errore medico.
Ma perché? Come mai tanto interesse verso gli errori medici a tal punto da non anticipare alcuna spesa?!
Facciamo chiarezza in questo articolo.
Malasanità e slogan
Vero è che molto spesso, i pazienti che si trovano a dover affrontare un caso di malasanità non sanno come muoversi e non sempre sono a conoscenza dei diritti e delle possibilità che hanno per far valere le proprie istanze.
La situazione della sanità italiana, la fa poi da complice se si pensa che, solo nel 2020, in ogni struttura pubblica in media sono avvenuti 35 sinistri all’anno (fonte Marsh Italia “Medmal”).
Messaggi, annunci e video soprattutto on line, stimolano così, l’interesse ad ottenere un risarcimento, per errori di diagnosi di patologie, interventi chirurgici errati e non mancano casistiche per mancata diagnosi di infarto o chirurgia plastica dannosa.
I risarcimenti ottenuti vengono mostrati come gloriosi trofei e arrivano fino a 700 mila euro tant’è che per ottenerli, al malcapitato paziente vittima di malasanità non costa nulla, vista la politica seguita del “pagherai solo a risultato ottenuto”.
Ma ciò che permea in tutta la comunicazione, oltre a ad una Sanità fortemente in difficoltà e mesa in ginocchio dalla frequente segnalazione di eventi avversi e relative denunce, è l’idea che ottenere un risarcimento non sia poi così difficile.
Agli occhi del lettore dunque, vittima di un caso di malasanità, non può dicerto nascondersi che il messaggio che riceve sia proprio quello.
Per cui, in presenza di un evento avverso, la convinzione che si fa sempre più strada è quella secondo cui sia sempre possibile, nei riguardi di episodi medici insoddisfacenti, denunciare ed ottenere giustizia, gratuitamente, magari con un lauto risarcimento in tasca che ci ripaghi di tutti i danni, di cui spesso, non sappiamo nemmeno il significato delle voci che lo compongono ma, un pò come la fattura di un servizio, aiutano ad accrescere la somma finale verso ciò che ci interessa di più: il compenso da ottenere.
Purtroppo, siamo talmente abituati ad avere tutto “a portata di click” da dimenticarci che quando le cose sono troppo facili, forse, dietro si potrebbe nascondere una circostanza inattesa, magari più evidente nel lungo periodo.
Malasanità: è veramente tutto gratis?
Lavorare gratis ed essere pagati ad esempio a risarcimento avvenuto è già di per sé una stortura.
Eppure, tutto questo sembra che a nessuno importi, perché l’effetto psicologico che gli slogan producono su di noi è innegabile e nemmeno ce ne rendiamo conto, tutto il resto non conta, l’importanza di quelle cinque lettere che ormai ricerchiamo in modo ossessivo, “g,r,a,t,i,s”, sono la cosa più importante, soprattutto quando ne potrebbe arrivare un cospicuo guadagno.
Nulla ci persuade dal credere diversamente, nemmeno quell’idea che forse nessuno si prenderebbe un rischio per noi, muovendosi nell’incertezza al mero scopo di farlo per giustizia.
Spesso ci dimentichiamo che solo nel “volontariato” l’elemento fondamentale rimane sempre e soltanto quello di mettere al servizio degli altri, in maniera totalmente disinteressata, la propria esperienza e competenza.
Negli altri casi, ci sarà sempre un interesse contrapposto ad influenzare le nostre scelte, specie quando il prodotto/servizio ci viene offerto “gratuitamente”.
C’è chi dice, infatti, che “quando qualche cosa è gratis, il prodotto sei tu.”
Ai giorni nostri, infatti, noi come individui non contiamo più niente, siamo solo delle categorie merceologiche.
Nel momento in cui qualche cosa ci viene data “gratis”, significa allora che noi siamo la merce: quando qualche cosa è gratis il prodotto sei tu, come persona, nel sua interezza, poiché anche un danno può avere un valore economico.
Allora noi non siamo individui ma siamo categorie merceologiche e siamo categorie merceologiche che sono interessanti nel momento in cui siamo numerosi; e quando tante persone si ritrovano (purtroppo) inermi e disorientate di fronte ai torti subiti, più o meno gravi e quando tante, troppe persone temono di intraprendere una costosa azione legale senza avere la più pallida idea degli esiti possibili, preoccupate di non veder riconosciute le proprie ragioni e di aggiungere al danno le beffe, ecco che la categoria si fa sempre più interessante.
Ecco che, chi si trova a vivere un episodio di malasanità (vero o presunto) può contare sul contributo di una serie di soggetti, più o meno seri, disposti a dare qualsiasi tipo di indicazione e assistenza su ogni necessità, offrendo qualsiasi tipo di agevolazione, purché “in cambio”, al di là della persona, ci sia un cospicuo valore economico a far da garanzia,
Alcune organizzazioni sono pronte addirittura ad offrire le proprie prestazioni persino per “sollecitare” familiari e vittime ad azioni risarcitorie contro ospedali, medici ed infermieri.
La verità, però, è che per quanto ognuno di noi sia a conoscenza del fatto che le nostre informazioni vengono elaborate, interpretate e “vendute”, pochi sanno realmente come questo accada e quanto in modo silenzioso influenzi la nostra vita.
Prendiamo il caso di un risarcimento danni il cui valore complessivo sia di supponiamo €. 10.000,00.
Immaginiamo anche di ottenere questa somma in tempi brevi e ragionevoli.
Bisogna sapere che chi ci aiuta “gratuitamente” ad ottenere questa somma nella maggior parte dei casi tratterrà il 30% di media sul risarcimento ottenuto, oltre ad incamerare le spese legali e mediche riconosciute dalla controparte.
Non solo, spesso i contratti che prevedono questo patto, vincolano il paziente-cliente all’accordo sottoscritto, con penali di sorta e con l’obbligo comunque di corrispondere le spese sostenute ed il compenso dovuto per l’attività già svolta conformemente al tariffario professionale.
In alcuni casi sotto il 10% il malcapitato cliente deve comunque pagare.
A tutto ciò si aggiunga che, nel caso appena analizzato, non tutti sono disposti a prendersi l’incarico stante l’esiguità dell’importo da recuperare, poiché ovviamente i bilanci e i profitti di certe organizzazioni si “sistemano” meglio con risarcimenti da cifre maggiori di €. 1000.000,00.
Cosa succede, a questo punto?
La promessa di facili guadagni gratis, per magia, svanisce.
Al di là della convenienza o meno di affidarsi ad un sistema del genere, una domanda, a questo punto sorge spontanea, come possiamo pretendere giustizia e dire di voler difendere i nostri diritti se già quello più importante all’individualità lo mercifichiamo e lo svendiamo a chi ci propone facili soluzioni e straordinari risultati?
Cosa fare quindi?
Innanzitutto, è bene tener presente che non dovremmo confondere l’aggravamento del nostro stato di salute con il conseguente diritto ad essere risarciti.
In realtà, tanti casi di presunta malasanità, sono situazioni che pur non essendo lo specchio di una sanità che funzioni, non implicano necessariamente il diritto al risarcimento.
Il campo della responsabilità medica, infatti, è molto ampio e abbraccia diversi aspetti, più o meno complessi e non sempre, anzi, in pochi casi, la mancata guarigione dipende dall’attività colposa di un medico o della struttura presso cui si è stati ricoverati.
Purtroppo, i casi di malasanità, talvolta eclatanti, che riempiono periodicamente le prime pagine dei giornali, non sono la “normalità”, ed ogni caso è a sé.
Partendo da questi presupposti, al di là dei vari casi ed errori più comuni in ambito di responsabilità medica, comprendiamo che soltanto con l’aiuto di esperti professionisti del settore saremo in grado di stabile se, nel caso specifico, siamo di fronte un vero errore sanitario risarcibile, quantificare il danno subito ed individuare chiaramente il soggetto che dovrà risarcirlo.
Se si vuole veramente salvaguardare la propria salute, ritornare a fare quello che si faceva prima, se si vuole andare a fondo della vicenda e capire realmente cos’è successo e quali sono state le cause, se in altre parole, si vuole difendere i propri diritti ed ottenere realmente giustizia, molto probabilmente gli “slogan” dovrebbero lasciare lo spazio alla professionalità e serietà.
Come spiego in questo articolo: Risarcimento medico: Cosa fare se il medico sbaglia? Come tutelarsi?, o come potrai trovare più diffusamente in diversi articoli presenti in questo blog, per ottenere un risarcimento per errore medico occorre accertarsi che via sia un danno e che sia imputabile al sanitario o alla struttura sanitaria. Il danno va dimostrato, con tutta la documentazione medica di riferimento.
A tale scopo una relazione medico legale, preceduta da un esame serio ed approfondito medico-legale della vicenda, è fondamentale per stabilire la sussistenza e l’entità dei danni biologici, esistenziali e patrimoniali subiti, e determinare il risarcimento di cui si ha diritto.
Il medico legale collabora con l’avvocato al fine di individuare le reali cause delle lesioni e per la valutazione delle stesse sulla base dell’obiettività clinica e della documentazione medica.
Le vertenze per negligenza medica sono complesse. Spesso dipendono da difficili questioni mediche e legali, che richiedono una particolare abilità ed esperienza professionali. Ogni caso va dunque esaminato nel dettaglio.
Non possiamo, quindi, permetterci di non sentirci sufficientemente tutelati o peggio, di dover rinunciare ad una cospicua fetta di risarcimento per i danni subiti, a favore di soggetti che magari speculano sulle disgrazie altrui.
Se pensi di avere un caso legittimo di malasanità, potrebbe essere il momento di discutere della situazione con un avvocato specializzato in negligenza medica dello Studio Legale Forestieri.
A differenza di altre realtà,
- NON PROMETTIAMO RISARCIMENTI ELEVATI con rischio di ritrovarsi poi delusi, sprecare tempo energie e soprattutto con l’eventualità di ottenere risarcimenti insufficienti.
- NON CREDIAMO IN FACILI GUADAGNI (facile è sinonimo di semplice e sinonimo di scarsa garanzia)
- NON FORNIAMO RISPOSTE STANDARD
Attraverso la nostra consulenza ed assistenza legale qualificata, avrai un’informazione completa ed esaustiva per decidere consapevolmente. Nello specifico,
- Costruiamo una documentazione medica inattaccabile
- Studiamo approfonditamente il singolo caso attraverso le competenze di per esperti per valutare tutte le soluzioni possibili
- Valutiamo il caso con onestà e accuratezza per prospettare rischi, vantaggi e svantaggi prima di iniziare
- Forniamo consulenze personalizzate ed altamente specialistiche.
Capisco, che, anche armato delle informazioni contenute in questo articolo, probabilmente avrai ancora delle domande.
Per questo, per qualsiasi ulteriore informazione o richiesta di approfondimento, ti invito a contattarci attraverso questa pagina.

Avv. Angelo Forestieri
Avvocato con focus sulla Responsabilità civile e il Risarcimento danni alla persona e autore di varie pubblicazioni nei principali portali giuridici sui temi della responsabilità medica e della struttura sanitaria.
Puoi contattare l'Avvocato attraverso il modulo della pagina "contatti" all'interno del Sito.
1 Commento
I commenti sono chiusi.
Concordiamo in larga parte su quanto detto dallo studio Forestieri. Bisogna strutturare bene la pratica con una perizia del medico legale e specialista molto molto solida. Il cliente va avvisato di rischi e pericoli eventuali di ogni azione legale.
Cordiali saluti