Risarcimento per errata diagnosi tumore
Sappiamo che l’oncologia, in cui sono frequenti le richieste di risarcimento per errata diagnosi di tumore, è tra i settori più colpiti dalla cosiddetta “malasanità”, oltre a ginecologia-ostetricia, cardio-chirurgia, neurochirurgia, e la chirurgia in generale.
Parliamo di errata diagnosi di tumore per identificare quelle situazioni, che danno luogo a risarcimento, in cui l’errore medico consiste nella mancata diagnosi del tumore, in cui il medico non è in grado di diagnosticare un tumore che esiste, o nella tardiva diagnosi del tumore stesso, che si verifica quando il tumore non viene diagnosticato tempestivamente.
Nell’ambito del contenzioso del risarcimento per errata diagnosi del tumore, si registrano anche casi di richieste risarcimento per errata diagnosi di tumore inesistente in relazione agli ingiustificati turbamenti di natura psicologica che possono derivare in capo al paziente a cui venga diagnosticato, erroneamente, un tumore, che in realtà non esiste.
Esaminiamo, quindi, brevemente in questo articolo le diverse casistiche che comportare un risarcimento per errata diagnosi di tumore.
Risarcimento per errata diagnosi tumore inesistente: il caso
Un uomo si sottopone ad una banale operazione per l’asportazione di un neo dalla gamba.
L’intervento si rivela ampiamente distruttivo per l’arto, tanto da residuare una leggera zoppia, ma, ancor prima di effettuare la biopsia sui tessuti asportati, al paziente ed alla moglie viene comunicato che trattavasi di grave melanoma, per il quale sarebbero rimasti al paziente solo pochi mesi di vita.
Il paziente, quindi, cadeva in uno stato di profonda depressione che coinvolgeva inevitabilmente anche la moglie, salvo poi ricevere, con grave e colpevole ritardo, la correzione della diagnosi, dal momento che l’esame istologico aveva rivelato trattarsi, viceversa, di una banale ed innocua cisti seborroica.
Il caso è stato risolto seguendo un interessante ragionamento, sulla base del quale si è giunti a riconoscere il diritto al risarcimento del danno per errata diagnosi di tumore inesistente, rappresentato dalla sofferenza psicologica provocata al paziente, nonostante l’assenza di una patologia.
Secondo la Suprema Corte, infatti, il rapporto medico-paziente ha una particolare natura in quanto, a differenza di quello con altri professionisti, in cui prevale l’aspetto economico, esso coinvolge il soggetto “nella sua totalità psico-fisica”.
Possiamo quindi, affermare che, nel caso in cui venga prospettata una malattia, inesistente, o più grave di quanto non lo sia, l’aspetto psichico e la relativa sofferenza non possono essere sottovalutati: meritano quindi protezione e tutela giuridica. In questi casi, dunque, il paziente ha diritto a vedersi riconosciuto un risarcimento per l’ansia e il patema d’animo conseguenti a causa della diagnosi sbagliata.
Non solo, possiamo, inoltre affermare che, in questi casi, il risarcimento per errata diagnosi di un tumore, spetta anche ai prossimi congiunti, in particolare a coloro che con il paziente hanno uno stretto rapporto perché conviventi o, comunque, una stretta frequentazione, viste le ripercussioni sulla sfera emotiva che possono riverberarsi anche nella vite di questi soggeti.
Possiamo sostenere che il risarcimento per errata diagnosi di tumore inesistente, è generalmente ammissibile e comprende oltre al risarcimento del danno patrimoniale, anche quello non patrimoniale derivante dall’ansia e dalla preoccupazione per un male erroneamente diagnosticato, del quale in realtà non si è affetti (c.d. danno morale).
Ovviamente, il risarcimento non scatta in automatico ma deve essere adeguatamente provato da chi lo richiede.
Tumore non diagnosticato e risarcimento
Abbiamo detto che la casistica più frequente di malasanità in oncologia riguarda, tuttavia, la diagnostica tardiva dei tumori.
Le ragioni per cui il tumore non viene sempre diagnosticato in modo tempestivo sono varie e non sempre ascrivibili a colpa del sanitario, la cui negligenza va sempre accertata rigorosamente tramite un’approfondita relazione medico-legale.
Gli errori più frequenti, in questi casi, riguardano quelle situazioni in cui i sanitari omettono, ad esempio, di acquisire una storia clinica adeguata del paziente, oppure omettono di effettuare un adeguato esame fisico, attribuendo così (erroneamente) il sanguinamento rettale, alle emorroidi, ed una tosse ad una semplice infezione delle vie respiratorie.
Talvolta, non vengono prescritti esami diagnostici appropriati oppure viene fatto affidamento su accertamenti non definitivi come una mammografia per il tumore al seno al posto della biopsia.
Non sono poi rari gli errori nell’esecuzione di esami diagnostici o nella lettura ed interpretazione dei risultati dell’esame.
Spesso, intervengo anche altri fattori a determinare l’errore nella diagnosi tempestiva del tumore: si pensi ai casi in cui i protocolli seguiti dalla struttura o l’attrezzatura utilizzata siano obsoleti o inadeguati, o all’omessa vigilanza e controllo circa il rispetto stesso dei protocolli che possono essere ignorati dal personale sanitario.
Ritardo diagnostico in oncologia e risarcimento
Se non viene refertato o non viene riconosciuto in tempo il tumore, l’errore medico lascia la possibilità alla neoplasia di passare da uno stadio di malattia localizzata ad uno stadio di malattia con disseminazione a distanza, diminuendo radicalmente la possibilità di sopravvivenza del paziente e l’eventuale qualità di vita.
Una diagnosi ritardata di tumore può, quindi, portare a trattamenti più invasivi e ad una minore probabilità di sopravvivenza, dal momento che il tumore può essersi diffuso ad altri organi vitali.
In tutti questi scenari potenzialmente mortali, i pazienti sprecano tempo prezioso con trattamenti scorretti ed inefficaci mentre il tumore si sviluppa.
In che cosa consiste, dunque, il risarcimento per il ritardo diagnostico in oncologia?
Secondo un recente orientamento della Suprema Corte, la mancata diagnosi in tempo di una malattia mortale priva il paziente del diritto a operare le sue scelte ultime, col conseguente diritto di ottenere il risarcimento del danno consistente nella perdita di un ventaglio di opzioni, con le quali affrontare la prospettiva della fine ormai prossima.
Secondo i supremi giudici, non si tratta in tal caso solo della scelta se procedere o meno con un piano terapeutico, oppure se optare per cure palliative, ma proprio “del fatto di vivere le ultime fasi della propria vita nella cosciente e consapevole accettazione della sofferenza e del dolore fisico in attesa della fine”.
Errori medici in oncologia
La casistica di errore diagnostico più frequente riguarda:
- Tumore al seno
- Tumore colonrettale
- Melanoma
Errata diagnosi tumore al seno: cancro della mammella
Il cancro alla mammella è un tumore maligno che si sviluppa nel tessuto mammario. E’ il tumore più diagnosticato nella popolazione femminile e rappresenta circa il 30% dei tumori invasivi nelle donne.
Se il tumore al seno non viene non viene diagnosticato prontamente, l’errore medico lascia la possibilità alla neoplasia di passare da uno stadio di malattia localizzata ad uno stadio di malattia avanzata con gravi conseguenze per la sopravvivenza della paziente.
Errata diagnosi Cancro gastrico e colon rettale
Il cancro gastrico è un tumore che colpisce i tessuti dello stomaco con varie patologie e si colloca al quarto posto come incidenza tra i tumori di entrambi i sessi sul totale della popolazione.
La terapia per il tumore gastrico è principalmente l’intervento chirurgico, con resezione della parte affetta dalla malattia. Negli stadi più avanzati, l’unico trattamento è rappresentato dalla chemioterapia con un’aspettativa di vita estremamente bassa.
Errata diagnosi Melanoma
Il melanoma è un tumore maligno della pelle che origina dal melanocita, ovvero dalla cellula dell’epidermide che sintetizza la melanina.
E’ il terzo tumore più frequente sulla popolazione di entrambi i sessi, al di sotto dei 50 anni di età. La terapia elettiva per il melanoma è quasi sempre la chirurgia, con l’asportazione immediata della neoplasia, soprattutto negli stadi iniziali della malattia.
Risarcimento ritardata diagnosi tumore
I casi riguardanti l’oncologia sono complessi e richiedono un’attenta analisi degli elementi di negligenza, del nesso di causalità e della quantificazione del danno.
Lo Studio Legale Forestieri nel proporsi di tutelare i diritti del paziente offre tutela legale qualificata, con azioni mirate all’ottenimento del risarcimento del danno riportato dal paziente per errata diagnosi di tumore inesistente o per tardiva diagnosi che porti a morte o grave invalidità.
Il perito esperto in oncologia cui si affida lo Studio, per la sua comprovata professionalità ed esperienza, è una risorsa inestimabile nella valutazione di questi casi complessi. Siamo quindi in grado di offrirti contemporaneamente assistenza legale e consulto specialistico medico per la quantificazione del danno da ritardata diagnosi di tumore.
Per ulteriori informazioni o per una valutazione personalizzata del caso specifico, puoi richiedere un colloquio senza impegno tramite il modulo che trovi in questa pagina.

Avv. Angelo Forestieri
Avvocato con focus sulla Responsabilità civile e il Risarcimento danni alla persona e autore di varie pubblicazioni nei principali portali giuridici sui temi della responsabilità medica e della struttura sanitaria.
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