Risarcimento per malasanità: quando è possibile?

Se stai cercando di sapere in che casi è possibile richiedere un risarcimento per malasanità, è perché forse ti sta costando molto non poter più svolgere la vita che facevi prima e, probabilmente, ti fa soffrire non poter più guidare, giocare a tennis, praticare i tuoi hobbies e dedicare del tempo alla tua famiglia.

Immagino che tu voglia attribuire la colpa di questa situazione all’errore medico o alle carenze del sistema sanitario; molto probabilmente ritieni che il tuo caso sia dovuto alla malasanità e vorresti solo che questa brutta situazione finisca.

Molte persone come te, si sentono tristi, impotenti, e non sanno come muoversi.

Le domande, di chi si trova in questa situazione, sono sempre le stesse:

Ma come farsi ripagare di tutte le sofferenze e le spese sostenute? come ottenere giustizia?

Alla base c’è una forte volontà di affrontare “il domani” alla luce di quello che ti è successo ed ottenere un risarcimento per poter ad andare avanti, e non dover più pensare a questa brutta vicenda.

Per rispondere dobbiamo chiederci prima quando è possibile per legge richiedere un risarcimento: sulla base di quali presupposti legali posso affermare che il medico e struttura hanno sbagliato, provocandomi un danno risarcibile?.

Vediamo, quindi, insieme in questo articolo quali sono, dunque, i presupposti per richiedere un risarcimento,.

risarcimento per malasanità

Risarcimento per malasanità e presupposti di legge.

La legge tutela la tua salute come un bene primario e la difende da tutte le situazioni che possono provocare una lesione ingiustificata.

Attraverso le forme del risarcimento, la legge consente a chi ha subito il danno di non sopportarlo come affronterebbe altre situazioni in cui la vita ci espone a dei rischi e di riparare il pregiudizio subito, sia esso riferito alla sfera patrimoniale o ad altri interessi fondamentali come la salute.

Chiarito che è dunque possibile, ed è un nostro diritto, bisogna tener presente tuttavia che per essere ripagati devono esserci determinate condizioni.

Il meccanismo risarcitorio è ancor più stringente nell’ambito della malasanità dal momento che bisogna difendere anche il diritto dei medici ad esercitare la propria attività professionale in modo libero e, soprattutto, non condizionato dal rischio di mere minacce legali.

Ti servirà quindi sapere che per impostare una solida richiesta occorre innanzitutto l’evidenza di una violazione di una regola di condotta da parte del medico.

In altre parole bisogna accertare che il medico non ha agito correttamente, vale a dire che il suo operato non è stato diligente.

Quello che si demanda al medico, infatti, è proprio di rispettare le leges artis, cioè le regole relative alla professione esercitata.

Dovrai poi essere in grado di mostrare poi che è stata proprio questa condotta negligente ad arrecarti un danno, inteso come l’insieme dei pregiudizi negativi, patrimoniali e non, nella tua sfera personale.

Quindi, oggi, se vuoi agire contro un medico dovrai essere in grado di provare che ha sbagliato e che, se fosse stato diligente, avresti potuto ottenere un miglioramento delle tue condizioni di salute.

La “mancata guarigione”, infatti, può dipendere da fattori diversi, non solo dall’attività medica.

Se vuoi approfondire ulteriori aspetti relativi alle ipotesi di negligenza medica, in questo articolo, ne parlo in modo più diffuso.

Come fare a richiederlo?

Chiarito quando è possibile richiedere un risarcimento danni per errore medico vediamo ora nei confronti di chi è possibile richiederlo.

Infatti, in tutte le ipotesi in cui assistiamo ad un caso di malasanità (cioè di generale carenza delle prestazioni sanitarie che provocano dei danni ad un paziente) la Legge prevede che la vittima, cioè la persona che si trova ad aver subito un danno, può richiedere il risarcimento (danno alla salute, danno morale, rimborso delle spese sostenute etc.) sia al medico che ha effettuato il trattamento sanitario, sia all’ospedale o alla struttura, pubblica o privata , presso cui si sono svolte le cure.

Questa regola vale anche nel caso in cui i sanitari siano stati scelti dal paziente e non siano dipendenti della struttura stessa e per tutte le prestazioni che vengono svolte tra le mura dell’ospedale.

Quali sono i tempi per richiederlo?

Tecnicamente la legge ha differenziato i termini di prescrizione del diritto al risarcimento del danno prescrivendo di agire nei confronti della struttura sanitaria entro 10 anni, mentre nei confronti del singolo medico entro 5 anni.

Il termine iniziale non sempre inizia a decorrere dal giorno in cui è avvenuto il fatto, ma anche successivamente sulla base di determinate valutazioni che devono essere fatte caso per caso, tenuto conto dell’interpretazione che è stata data nel corso del tempo dai giudici della Corte Suprema di Cassazione; ne parlo in modo più approfondito in questo articolo.

Ad ogni modo, è opportuno che la richiesta venga inviata immediatamente non appena si ha la certezza dell’errore medico, perché in questo modo ci si sottopone preventivamente ad una visita medico legale e si accertano in modo sicuro le cause.

risarcimento per malasanità

Concretamente come si fa la richiesta e qual è l’iter da seguire?

Va bene, ti dirai leggendo questo passaggio, ma concretamente “come funziona nella pratica la richiesta”?

Si invia una formale richiesta scritta ai soggetti responsabili chiedendo il pagamento delle somme che ti spettano per i danni alla salute che hai subito, le spese che hai affrontato e che dovrai ancora effettuare e per le sofferenze.

In generale, tieni presente che, se lamenti un danno devi innanzitutto essere in grado di dimostrarlo come abbiamo detto all’inizio dell’articolo e, quindi, devi saper confermare il peggioramento delle tue condizioni di salute, a causa del trattamento terapeutico cui dipende proprio l’errore del medico. Per questo motivo ti sarà utile una consulenza medico legale che il tuo avvocato saprà certamente come procurarti.

Infatti, quando agisci contro un sanitario, solo a seguito di un approfondito esame del caso, sarai in grado di dimostrare oltre alla colpa del sanitario che alla condotta negligente ne è conseguito un danno; ciò che l’errore è stato effettivamente compiuto perché, ad esempio, non si è seguita una determinata linea guida che avrebbe scongiurato l’esito negativo dell’intervento.

Il successivo step è quello di impostare una buona trattativa con l’assicurazione.

Normalmente i soggetti responsabili apriranno un sinistro presso la Compagnia Assicuratrice incaricata della gestione del sinistro per valutare di trovare un accordo. La legge, tra l’altro, ha previsto sia l’assicurazione obbligatoria per sanitari e strutture, sia la possibilità di rivolgersi direttamente alla compagnia stessa (anche se quest’ultima possibilità, a dire il vero non è ancora praticabile effettivamente).

Se le trattative non danno esito positivo, con l’assistenza necessaria dell’Avvocato, si potrà avviare il procedimento chiamato ATP o la Mediazione obbligatoria, che sono altre procedure, alternative al contenzioso, che la Legge mette a disposizione obbligatoriamente per soddisfare il diritto al risarcimento.

Solo successivamente, se la responsabilità è controversa, o addirittura contestata, potresti aver bisogno di intraprendere poi una causa davanti il Tribunale. In simili circostanze è ovviamente necessaria l’assistenza tecnica di un avvocato specializzato in casi di malasanità.

Le richieste di risarcimento danni nel settore della responsabilità sanitaria non sono tutte uguali, o bianco o nero, per questo l’aiuto dell’avvocato oltre che necessario è del tutto prezioso per raggiungere con serenità lo scopo.

Cosa tenere a portata di mano:

occorre raccogliere tutta la documentazione sanitaria in tuo possesso (cartelle cliniche, referti medici, prescrizioni di medicinali/terapie); in questa pagina ho messo a disposizione una pratica check-list per sapere già da subito cosa avere sotto controllo.

Considerazioni finali.

Spesso si sente parlare di disamine gratuite e promesse di risarcimento strabilianti.

Considera che niente è gratis e che dietro a prestazioni “senza costi”, magari, si nascondono analisi sommarie, basate sui numeri, fatte di poca attenzione/qualità, eseguite magari da medici poco esperti, oppure nascono speculazioni sul danno, a vantaggio del raggiungimento di meri profitti.

Con questo non escludo che il compenso sia proporzionale al risultato ottenuto e possa essere liquidato all’esito dell’effettiva riscossione del risarcimento; anzi, è la stesse legge che consente questa modalità di pagamento. Tuttavia, voglio che ti soffermi a riflettere sull’importanza (e la relativa conseguenza dal punto di vista a anche pratico ed economico) di agire solo in presenza dei presupposti di legge, in modo etico e nel rispetto delle altre professioni, soprattutto come nel nostro caso, dove ci sono i medici che hanno un importantissima funzione sociale.

Giunti a questo punto ti sarà quindi più chiaro come ottenere un risarcimento danni per casi di malasanità.

Non ti sarà sfuggito come l’aiuto dell’avvocato sia prezioso per ottenere il giusto risarcimento che meriti e che con un approfondito esame ed una valida assistenza legale, anche dal punto di vista strategico, saprai sin dall’inizio se il tuo caso è fondato o meno e se effettivamente puoi difenderti ed ottenere di essere ripagato dei pregiudizi subiti.

Se  stai valutando se iniziare subito ad agire e hai bisogno di aiuto per esaminare il tuo caso, per capire se ci sono i presupposti e quantificare con esattezza le somme che realmente ti spettano, puoi richiedere un colloquio senza impegno compilando il modulo che trovi in questa pagina.

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